L’artista ha bisogno di un destinatario, di un pubblico. Non così il bambino. Finché non si accorge dell’effetto che i suoi lavori hanno sugli adulti, disegna per il suo piacere, creando sulla carta, con modalità molto simili a quelle del gioco, veri e propri mondi a sua misura.

Arno Stern

Una stanza libera da mobili e sedie, con pareti vuote, mentre al centro della stanza si trova una tavolozza con 18 colori a tempera, scodelle di acqua ed i pennelli… Tutto questo per mettere in atto il laboratorio di pittura ispirato ad Arno Stern. Ma cos’ha di particolare questo laboratorio?

Si tratta di un laboratorio di educazione creativa, uno spazio protetto, rilassante e non competitivo dal quale è assente ogni tipo di giudizio, dove la facilità del gioco del dipingere facilita l’espressione delle proprie emozioni tramite una comunicazione non verbale. In questo modo si favorisce il bambino nel ritrovare il piacere del gesto e della traccia, in cui si può sperimentare l’attesa, la condivisione dello spazio e del materiale, il rispetto del tempo personale e dell’altro, dove le regole del gioco rendono possibile il costruirsi di relazioni significative e non conflittuali. La nostra scuola è una delle poche in Veneto che ha fatto costruire appositamente un closlieu all’interno della sua struttura.